SIRIO, il terzo album di Lazza, rappresenta il punto di arrivo di un percorso artistico peculiare, frutto dell'inusuale situazione affrontata per via della pandemia.
L'impossibilità di organizzare eventi per quasi due anni, non solo ha colpito economicamente in modo durissimo l'intero settore della musica, ma ha anche creato delle sfide dal punto di vista psicologico.
Lazza pur non snaturando drasticamente il suo processo creativo, arricchisce il suo repertorio, rilasciando canzoni più introspettive e sperimentando su nuove tipologie di sonorità.
Ouverture, ormai un marchio di fabbrica per Lazza, si riconferma la prima canzone dell'album.

Da questa apertura è possibile comprendere gli argomenti più importanti che poi verranno ripresi costantemente attraverso i 17 brani.
Lazza si domanda cosa sarebbe successo se non fosse stato in grado di sfondare nell'industria, e lamenta un'incomprensione da parte dell'ascoltatore.
Per quanto possa sembrare una domanda fine a se stessa, poiché Lazza è oggi uno degli artisti più importanti nella scena, porsi dei quesiti "esistenziali" è spesso un segnale di maturità intellettiva. In alcuni momenti si potrebbe addirittura pensare che Lazza soffra della sindrome dell'impostare, ma analizzando i testi si comprende come l'artista sia solamente una persona molto riflessiva, a cui piace interrogarsi sull'ambiente che lo circonda e su differenti what-if.
Lazza, inoltre, sa di essere estremamente popolare, ma, a volte, pensa di esserlo per i motivi sbagliati.
Molte delle canzoni che hanno contribuito al suo successo, lo ritraggono infatti come un artista spocchioso, e Lazza pur amando quel lato grintoso del suo carattere, sa di essere molto di più. Spesso ritiene che le sue abilità di scrittura non vengano capite a fondo e che le interazioni con i fan troppo frequentemente si fermano ai classici auguri e foto, mancando di sostanza.
Pur affrontando tematiche interessanti, il disco non risulta pesante all'ascolto.
Lazza sperimenta con diverse tipologie di sonorità:
Reggaeton con "Cinema", Drill con "Jefe o 3 Pali", Synthwave con "Molotov" etc..
Alcune canzoni mantengono il classico stile degli album precedenti come "Topboy", altre invece sono perfette per la radio come "Panico" co-prodotta da Takagi e Ketra.
Non è quindi un caso che, con questa elasticità tecnica e mentale, l'album abbia riscosso un incredibile successo commerciale e abbia incrementato ancor di più lo status dell'artista che ci lascia quindi con altissime aspettative per il suo prossimo progetto.