
Sfera Ebbasta, dopo tre lunghi anni dall’uscita di Rockstar, l’album italiano più venduto del 2018, ha finalmente deciso di rilasciare un nuovo progetto intitolato Famoso.
Anche se tecnicamente Famoso è presentato e venduto come un album in realtà sembra più una playlist.
L’ascolto evidenzia l’assenza di un qualsiasi tipo di concetto strutturato, ed è, inoltre, difficile trovare un filo conduttore tra le varie produzioni, quasi sempre molto diverse tra loro.
Per capire come mai questo progetto è risultato così poco omogeneo bisogna interrogarci non solo sulle idee del team di Sfera, ma soprattutto sul ruolo ricoperto da Charlie Charles.
Charlie, oltre ad essere stato fino all’ultimo album il produttore principale di Sfera, è anche un suo amico e mentore che ha influito nella carriera dell’artista come ben pochi.
Nessuno dei due sarebbe stato in grado di raggiungere questo livello di successo senza l’aiuto della controparte; le loro personalità molto differenti si completano.
Sfera è il “google traduttore” dell’enorme talento musicale di Charlie.
Grazie al suo linguaggio molto semplice e diretto è in grado di relazionarsi facilmente con il grande pubblico, e a differenza di Charlie è in grado di sentirsi completamente a suo agio sotto i riflettori.

In una scena del documentario, rilasciato poco prima dell’album, è possibile assistere ad un loro discorso molto interessante.
Mentre ascoltavano i lori vecchi album, Sfera, preso da un momento di nostalgia, chiese a Charlie se non fosse necessario un ritorno alle origini.
Sfera riteneva giustamente che quei primi progetti fossero unici nel loro genere, mentre le ultime canzoni stavano perdendo la peculiarità che contraddistingueva il loro stile musicale.
Charlie controbatté spiegando che al progredire della carriera deve corrispondere un’ evoluzione dell’artista.
Questo non implica che i progetti più vecchi non fossero di qualità, anzi, fu proprio grazie a quel sound distintivo che Marracash e Shablo colsero il loro talento, e decisero di dargli una chance.
Ma Sfera negli anni aveva notevolmente espanso la sua fan base:
la sua musica non era più rivolta soltanto al pubblico ristretto di Cinisello o Milano, ma all’intera Italia, quindi i suoi progetti dovevano iniziare ad essere appetibili per tutti.
Questo è il motivo per cui Rockstar segnò il punto di rottura con il passato; Charlie, infatti, decise di produrre un album mainstream, al quale collaborano per la prima volta grandi artisti internazionali.
Proseguendo in questa ottica, Charlie propone a Sfera di coinvolgere non solo musicisti, ma anche produttori stranieri per la realizzazione di Famoso, con l’obiettivo di creare un album apprezzabile non solo in Italia, ma anche all’estero.

Questa scelta è risultata sicuramente coraggiosa in quanto Charlie è stato disposto a farsi da parte per dare spazio alla collaborazione di:
- Sky Rompiendo sulla hit spagnola con J. Balvin
- London on the track sulla canzone con Offset dei Migos
- Diplo e Steve Aoki sulle canzoni pop/house.
All’interno dell’album è impossibile non trovare sounds affini ai propri gusti. Chiunque ha salvato qualche canzone nelle proprie playlist, ma apprezzare il progetto nella sua totalità risulta difficile.
Dati alla mano, la prima settimana di Famoso vanta quasi il triplo degli ascolti rispetto alla prima settimana di Rockstar.
Questo indica un successo internazionale dell'album?
Assolutamente no, rispecchia solamente l'incredibile incremento di popolarità di Sfera negli ultimi anni.
Famoso fallisce nel suo obiettivo primario ovvero quello di riscuotere successo all’estero.
Il prodotto finale non sarebbe mai arrivato al pubblico americano, non tanto per la qualità, ma bensì per la scelta linguistica.
Finché Sfera scriverà testi in italiano, non potrà mai riscontrare successo di massa in un Paese estero come gli Stati Uniti dove non c’è nessuna intenzione di familiarizzare con la lingua italiana.
Se il vero intento di Sfera è quello di diventare un artista internazionale sicuramente questo non è il modo per riuscirci, ed è controproducente snaturare completamente la formula di successo Charlie+Sfera per dare spazio a infinite collaborazioni senza spessore.